Il MIA chiude un’edizione che ne cambia il posizionamento

Il MIA chiude un’edizione che ne cambia il posizionamento

La settima edizione del Mercato Internazionale dell’Audiovisivo, che si è da poco chiusa a pochi giorni dall’inaugurazione della Festa del Cinema di Roma, ha registrato 2.000 accreditati e 150 proiezioni di mercato (di cui 80 erano premiere). Il numero degli accreditati è ancora sotto i livelli pre-pandemia (erano 2.500 nel 2019) ma quello delle proiezioni è superiore (erano 128 nel 2019). A queste poi vanno aggiunti i progetti che ancora non hanno immagini da mostrate ma lo stesso sono stati presentati. Questi numeri raccontano sia un lento ritorno dei mercati audiovisivi agli standard cui eravamo abituati, sia una crescita indubbia del MIA frutto della combinazione di fattori diversi.

L’edizione 2021 ha tratto il massimo vantaggio da un mercato di Cannes diviso in due (una parte online e una fisica in due momenti diversi) e da un American Film Market che inizierà tra poco, ancora una volta online. Senza contare che la crescente importanza del mercato seriale europeo nell’economia mondiale rende l’appuntamento di Roma ancora più cruciale per molte società statunitensi, che investono con crescente convinzione (e risultati) nelle produzioni europee.

Tra gli ospiti più importanti del MIA 2021 ci sono stati Joe Russo, regista del secondo film di maggiore incasso della storia del cinema, Avengers: Endgame, e produttore di Citadel, progetto internazionale del quale proprio al MIA è stato annunciato che la versione italiana sarà affidata a Cattleya; il capo degli studi AGC Stuart Ford; il presidente di Anonymous Content David Levine; la vice presidente delle produzioni originali internazionali di HBO Max Jennifer Kim; Matt Brodie e Jonathan Kier con la nuova società Upgrade Productions.

Il MIA nasce con l’intenzione di fomentare la veicolazione delle produzioni italiane, specialmente televisive, in uno scenario internazionale che sempre più sembra pronto ad accoglierle. Gli annunci più importanti fatti quest’anno non a caso sono stati quasi tutti sul lato televisivo: si va da Cattleya che gestirà la Citadel italiana, alla versione italiana di Chiami il mio agente gestita da Palomar, fino alla serie Europa prodotta da Sky Studios con la regia di Oliver Hirschbiegel e Miss Fallaci Takes America, produzione ViacomCBS per Paramount Plus sugli anni di Oriana Fallaci ad Hollywood.

In totale sono stati 56 i paesi rappresentati, con una presenza anche online di circa 46 accreditati da paesi che per ragioni di contagio non sono potuti venire (principalmente Asia e America Latina). In totale si parla di circa 600 executives, per un crescente numero di progetti che vengono annunciati nelle loro fasi preliminari. Il MIA sembra infatti aver conquistato un posto cruciale proprio su questo settore. Non è solo il posizionamento europeo nell’autunno ad averlo favorito, ma anche l’aver attratto progetti audiovisivi di carattere diverso che sono ancora alle prime battute.

L’intervento di due ministri, Dario Franceschini e Luigi Di Maio, ha infine confermato l’idea che l’industria audiovisiva è considerata un settore cruciale per la ripartenza dell’economia italiana.


Condividi questo contenuto

No Comments

Sorry, the comment form is closed at this time.