LE PROPOSTE DELL’ESERCIZIO PER UNA RIPRESA STABILE

LE PROPOSTE DELL’ESERCIZIO PER UNA RIPRESA STABILE

È il panel LE PROPOSTE DELL’ESERCIZIO PER UNA RIPRESA STABILE – collaborazione tra Anec e Box Office – a dare il via alla 45esima edizione delle Giornate Professionali di Cinema. Un incontro di fondamentale importanza visto il periodo storico e cinematografico che stiamo vivendo.

È sotto gli occhi di tutti che il mercato cinematografico sta arrancando. È vero che c’è un piccolo segnale positivo, una leggera risalita, ma la speranza più grande è che il periodo natalizio possa velocizzare la ripresa.
Per discutere di questo e delle possibilità che si possono proporre, valutate o attuare sono stati interpellati Tomaso Quilleri (Responsabile Programmazione e Marketing circuito Regno del Cinema), Paolo Protti (Esercente Ariston – Cinecity Mantova), Andrea Stratta (AD Notorious Cinemas) e Francesco Grandinetti (Managing Director The Space Cinema).

Il panel, moderato da Paolo Sinopoli (Responsabile di Box Office), è iniziato con i saluti di Mario Lorini (Presidente ANEC, da poco riconfermato) che ha ribadito come questa edizione di Giornate rappresentano una nuova sfida. “Challanges, il cambiamento a cui si fa riferimento ci avvia a una edizione molto impegnativa che sarà scandita da premiazioni, anteprime e presentazioni e che ci vede qui per trovare insieme la vera forza”. Sono seguiti i quattro interventi di cui riportiamo alcune brevi battute.

Andrea Stratta: “Siamo in un periodo di crisi economica e le persone vanno a risparmiare sul tempo libero e viviamo anche un cambiamento spinto dalla pandemia. Possiamo intervenire sugli effetti della crisi con iniziative che riguardano tutti noi esercenti: agire sui prezzi. Il prezzo del biglietto è oggi molto importante e la domanda è elastica. Quando un esercente fa una serie di iniziative, vediamo un incremento degli spettatori in quanto lo spettatore si muove laddove ci sono delle offerte di prezzo interessanti. Mentre il vero cambio delle abitudini è arrivato dopo due anni dal lockdown e solo ora ci accorgiamo di quanto è mutato il pubblico della sala. Sono scomparsi gli spettatori occasionali e restano i grandi appassionati. Gli occasionali si sono spostati perchè molti più interessati ad un aperitivo o perché sanno che in un breve lasso di tempo il film arriva in piattaforma, e su questo ci vuole una legge molto chiara”.

Tomaso Quilleri: “Nel 2019 qui festeggiavamo un anno molto positivo, si parlava di multiprogrammazione, di estate, da allora sembra passata un’era geologica rispetto ai problemi che dobbiamo affrontare. Di fronte a un problema come quello che abbiamo adesso la tentazione è quella di abbassare il prezzo del biglietto ma io non penso sia il modo giusto per uscirne, lo trovo un modo di scarso respiro nel medio termine e anche controproducente. Dobbiamo riportare nella vita dello spettatore la cultura della qualità cinematografica. Non si può rincorrere il modo di vendita della piattaforma che tutto svende con un piccolo abbonamento. Se seguiamo quel modello perdiamo perché abbiamo dipendenti, immobili, spese varie. Le promozioni sul prezzo del biglietto devono avvenire a livello nazionale e momentaneo. Dobbiamo riportare al centro la qualità della nostra esperienza.

Paolo Protti: “È una nostra mission quella di essere performanti, attenti al pubblico e dargli il meglio della propria sala. La mia proposta riguarda più step. Prima di tutto riguarda il tax credit costi. Era veramente ottima l’idea proposta da Gialdini a Settembre di suddividere il 2022 in due periodi, anche perchè in questo anno non abbiamo avuto nessun aiuto concreto, quindi avere la possibilità di avere un tax credit sui primi mesi del 2022 sarebbe utile pur sapendo che la liquidità arriverà nel 2023. Altro punto riguarda la moratoria sui finanziamenti perché ci consente di fare bilanci che si presentano ad istituzioni e banche in modi diversi. Ancora più importante è il pubblico, dobbiamo riprenderlo, pensare ad un eventuale prezzo rivisto per gli under 18 di tutta Italia anche per abituarli all’esperienza cinematografica. Fondamentali nei confronti del pubblico sono però la comunicazione e la promozione. Queste non devono essere più pensate solo per il pubblico che non c’è o che abbiamo perso. In questo momento dobbiamo pensare anche, se non in primis, al pubblico che abbiamo”.

Francesco Grandinetti: “Ci sono strumenti che noi esercenti possiamo controllare e altri che non sono di nostra competenza. Cosa certa è che noi abbiamo bisogno di un maggiore numero di film e migliori. Uno punto che mi preme sottolineare riguarda una separazione a livello di legge tra il tax credit destinato al cinema e all’audiovisivo. È vero che noi siamo fortunati perché lavoriamo in un settore finanziato, ma è anche determinante riconoscere il tax credit sulle risorse investite dalla produzione e sul risultato in sala”.


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